innovazione studi legali

Innovazione negli studi legali

Secondo il Politecnico di Milano, dal lockdwon, la vita degli avvocati è completamente cambiata. Scopriamo come.

La costante evoluzione tecnologica e i cambiamenti radicali imposti dalla pandemia hanno spinto gli studi legali verso importanti trasformazioni. Si è modificato il modo di lavorare degli avvocati. Le innovazioni sono molteplici, nuovi strumenti operativi, diversi modelli di business e rinnovati rapporti con i clienti.

Rinnovare l’organizzazione dello studio legale

L’emergenza sanitaria ha introdotto nuove consapevolezze sui cambiamenti necessari per mantenere competitivo lo studio. Maggiore comprensione dei propri punti di forza e di debolezza diviene fondamentale.

La ricerca dell’ Osservatorio Professionisti e Innovazione digitale del Politecnico di Milano indica una più attenta valutazione dell’organizzazione dello studio legale. Per il 70% la crisi ha cambiato le modalità di gestione della clientela, per la quale sempre più servono adeguate tecnologie collaborative e un investimento nella formazione dei professionisti e dei dipendenti dello studio.

Gli avvocati comunicano di più ma sono efficaci?

Gli avvocati e gli studi legali hanno una presenza digitale strutturata (il 59% ha un sito web, il 40% almeno un account social).

La ricerca fa notare che gli avvocati hanno compreso l’importanza strategica di una presenza digitale, ma non ancora compiutamente l’operazione strategica di branding che essa comporta.

Il sito web del professionista o dello studio legale dovrebbe essere l’occasione di una forte operazione di branding. L’ obiettivo dovrebbe essere quello di fare la differenza, cercando di focalizzarsi sui propri tratti distintivi.

Le tecnologie utilizzate dagli avvocati e le spese per investimenti ICT

Le tecnologie più presenti sono la fatturazione elettronica, adottata dall’85% degli avvocati e applicazioni per le videochiamate, l’89% degli studi legali,

Nel 2020 un terzo degli studi professionali ha investito oltre 10mila euro in tecnologie digitali (il 31%), con una crescita del 6% rispetto al 2019, il 36% ha speso tra 3mila e 10mila euro, il 17% fra mille e 3mila euro e il 12% meno di mille euro. Gli studi multidisciplinari sono la categoria che ha investito di più, 25.300 euro in media, seguita dai commercialisti con 12.100 euro, dai consulenti del lavoro con 10.100 euro e dagli avvocati con 8.700 euro. Ma sono i legali ad aver aumentato maggiormente la spesa digitale, con una crescita del 29,9%, davanti a consulenti del lavoro (+13,5%), studi multidisciplinari (+11%) e commercialisti (+5,2%).

Il rapporto studio legale-azienda

Da un sondaggio condotto su un campione statisticamente rappresentativo di 535 PMI e 122 grandi imprese emerge un’evidente differenza nella domanda di servizi professionali agli avvocati rispetto alle altre categorie.

Solo il 32% delle PMI italiane si avvale con continuità degli studi legali, mentre la parte restante solamente in modo saltuario.

Presso le grandi imprese, invece, gli avvocati raddoppiano la regolarità di intervento (60%).

Le tecnologie da introdurre all’interno degli studi legali

Per descrivere le tecnologie da introdurre all’interno degli Studi di Avvocati, l’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale ha elaborato un modello a 3 fasi che riportiamo di seguito. Ad ogni step del processo di digitalizzazione corrisponde quindi un macro-obiettivo.

1. Miglioramento dell’efficienza dello Studio

Nasce da una maggiore consapevolezza sulla propria organizzazione e su eventuali flussi lavorativi da ottimizzare, per liberare tempo da poter dedicare ad attività a maggior valore aggiunto.

Per il raggiungimento del primo obiettivo, al momento si sfruttano soprattutto tecnologie volte a migliorare la capacità di controllo, il funzionamento interno, l’erogazione di alcuni servizi, per esempio: segretarie virtuali e da remoto, software per il controllo di gestione, reti VPN, gestione elettronica documentale, workflow.

2. Innovazione nella relazione con i clienti

In questa fase digitalizzare vuol dire migliorare la customer experience e introdurre nuove modalità di contatto tra Cliente e Studio, per valorizzarne e rafforzarne la partnership.

Nel tentativo di ammodernare la relazione con i clienti, invece, si sfruttano pagine social e CRM, mentre mancano soluzioni più avanzate come i chatbot, che potrebbero ridisegnare la relazione con la clientela in un’ottica più tecnologica.

3. Introduzione di nuovi servizi

Associati non ad obblighi di legge (innovation law driven) ma alla soddisfazione di nuovi bisogni e al raggiungimento di nuovi segmenti di mercato.

Infine, nell’ultimo passo del processo di innovazione, gli Studi che sono già improntati all’introduzione di nuovi servizi sono interessati alla valorizzazione dei dati e, in collaborazione con partner esterni, si avvalgono di tecnologie più avanzate come Machine Learning e sistemi di Business Intelligence.

Non solo: su questo punto c’è da evidenziare anche l’importanza di possedere le competenze necessarie per sviluppare nuovi servizi, motivo per cui è fondamentale dotarsi di personale qualificato all’esterno o formano il personale interno.

“Le tecnologie sono le protagoniste della trasformazione organizzativa degli studi, perché cambiano le modalità di lavoro e di relazione con la clientela e abilitano nuovi servizi – afferma Federico Iannella, Ricercatore dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale”. Noi di www.segretaria.me abbiamo avuto conferma di questi cambiamenti, decine gli studi o gli avvocati che cercando online una “segretaria per avvocati” oppure “segretaria per studio legale” sono arrivati a noi ed hanno poi attivato il servizio di prima accoglienza oltre ad alcune interessanti convenzioni con gli Albi https://www.segretaria.me/avvocati-notai-commercialisti/

Fonte: Osservatorio.net

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