Da una ricerca Anammi ( Associazione nazional-europea degli Amministratori d’Immobili) risultano in aumento gli “under 30” decisi ad intraprendere la professione di amministratore di condominio.
Aumentano i giovani che scelgono di intraprendere la professione di amministratore di condominio come unica attività e non più come un “secondo lavoro”.
I dati raccolti da Anammi raccontano infatti che i partecipanti ai primi corsi della campagna 2019/20 sono per il 50% “under 30”, donne e uomini che hanno deciso di dedicarsi all’amministrazione condominiale come professione principale.
La considerazione di Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi:
Stiamo assistendo ad un vero e proprio ribaltamento: un tempo più della metà dei soci intraprendeva questo mestiere con l’obiettivo di diversificare e rafforzare una posizione da libero professionista oppure alla ricerca di un altro lavoro, magari dopo un licenziamento. Oggi, invece, chi fa l’amministratore sceglie, in piena consapevolezza, questa professione, consapevole che, a fronte di un impegno forte, i risultati non tardano ad arrivare.
Un amministratore iscritto può arrivare a gestire fino a sette condomìni in pochi anni soprattutto se opera nelle grandi città e quindi assicurarsi una florida attività
Si tratta sempre più di professionisti chiamati a conoscere profondamente la materia condominiale, diventata ancora più complessa dopo la riforma del condominio nel 2012.
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